Sabato 09 aprile alle ore 18.00, durante i Vespri Solenni, si è svolto il rito di Ammissione all’Ordine Francescano Secolare di 10 fratelli e sorelle. E’ questa la linfa vitale che da fermento e mantiene aperta la Fraternità di Ospedalicchio.
Ciò è stato possibile grazie alla tenacia e perseveranza di Padre Mariano, che da oltre un decennio segue con passione la Fraternità di Ospedalicchio. Questa Fraternità vanta una antica e profonda vocazione Francescana, ma negli ultimi tempi ha sofferto defezioni, il peso degli anni di qualche sorella, una certa incapacità organizzativa.
Non meno importante e fondamentale, da sottolineare, è stato l’impegno e la cura costante di Maria Grazia e di Emma, sorelle professe della vicina Fraternità di S. Maria degli Angeli, che continueranno ad offrire il loro servizio per la Formazione degli Ammessi, fino alla conseguente Professione.
Ancora una volta le note di “Alto e glorioso Dio” hanno introdotto la celebrazione del rito di Ammissione.
Padre Mariano con la sua puntuale sensibilità, all’omelia, ha dato le parole giuste, adatte al momento vocazionale che si viveva. Parole che hanno sugellato un mandato quasi divino. La consegna del Vangelo, della Regola e Costituzioni, del Tau, e quella simbolica, del bastone, dei sandali e della tunica ha illuminato ed incoraggiato il cammino dei candidati.
Questi i loro nomi:
Anelio Bistocchi, Anna Lombardi, Gabriella Sensi, Giorgio Paparelli, Giuseppina Ricci, Luciana Agrestini, Leonilde Fiorucci, Maria Gabriella Paparelli, Rosella Belia, Vittorio Ricci Tortoioli.
La Celebrazione ha avuto momenti di intensa spiritualità, sottolineati dalle parole di alcuni Candidati. Erano presenti Il Ministro ed alcuni confratelli e consorelle della vicina Fraternità di S. Maria degli Angeli, ed il Vice Ministro Regionale a sottolineare l’importanza dell’avvenimento e lo Spirito di fratellanza che aleggia nelle Fraternità dell’Umbria.
Al termine della Cerimonia, la serata ha avuto una piacevole conclusione nella locale Pizzeria, “Il Cammino di Francesco” (mai nome fu più appropriato ) per non smentire il detto
“Tutti i salmi finiscono in gloria”
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