Tra le diverse innovazioni introdotte con l’istituzione del Consiglio Diritti Umani la più rilevante consiste nella creazione della “Revisione Universale Periodica”
(Universal Periodic Review – UPR), la procedura in virtù della quale tutti i Paesi, compresi gli Stati membri del Consiglio, dovranno sottoporsi ogni quattro anni ad un esame complessivo della situazione dei diritti umani al loro interno.
Il processo viene svolto in due fasi: la prima, attraverso un Gruppo di Lavoro, dove hanno diritto di parola soltanto gli Stati, con sedute dedicate ai singoli paesi esaminati (16 per ogni sessione); la seconda, svolta dall’assemblea plenaria del Consiglio Diritti Umani, dove possono intervenire anche le ONG.
L’Ofs Umbria,tramite Franciscan International ha inviato, in occasione di questa revisione periodica, una relazione in difesa della vita nascente.
Franciscans International ha chiesto di segnalare eventuali inadempienze del nostro Paese in merito al rispetto dei diritti umani nel contesto di questa revisione da parte del Consiglio dell’Onu.
La revisione è quadriennale (192 Paesi, 48 all’anno) così abbiamo pensato che potesse essere un’occasione da non trascurare per la “Vita”.
E’ importante la relazione fatta dai Francescani (F.I.) perchè le voci delle ONG accreditate c/o l’ONU sono considerate le cartine tornasole delle relazioni presentate dagli stati nazionali (come dire che ci potrebbero essere le relazioni ufficiali dei Paesi che dicono che va tutto bene e quelle delle ONG che invece segnalano problemi nuovi o irrisolti in riferimento alla violazione dei diritti umani).
Ora, anche alla luce dei recenti accadimenti in merito alla legislazione sulla procreazione assistita e per il fatto che noi cristiani siamo convinti che la difesa dei diritti umani debba iniziare dal momento del concepimento e non dalla nascita, abbiamo inviato all’Onu, tramite F.I., la seguente relazione:
I DATI DELLA FIVET DELL’’ANNO 2007 LETTI DAI CONCEPITI
In questi giorni – dopo la pubblicazione della relazione del Ministro del
Lavoro, della Salute e delle Politiche Sociali al Parlamento sullo Stato di attuazione
della legge contenente norme in materia di Procreazione Medicalmente Assistita
(Legge 10 febbraio 2004, n. 40, articolo 15) – abbiamo letto e sentito tante
dichiarazioni contrastanti, ma da nessuna parte abbiamo letto o sentito parlare del
costo in vite umane della FIVET in Italia del 2007.
Se corrisponde al vero quanto riaffermato al n.4 dalla Dignitas Personae «Il
frutto della generazione umana dal primo momento della sua esistenza, e cioè a
partire dal costituirsi dello zigote, esige il rispetto incondizionato che è moralmente
dovuto all’essere umano nella sua totalità corporale e spirituale. L’essere umano va
rispettato e trattato come una persona fin dal suo concepimento e, pertanto, da quello
stesso momento gli si devono riconoscere i diritti della persona, tra i quali anzitutto il
diritto inviolabile di ogni essere umano innocente alla vita», non possiamo non
tenerne conto nel leggere i dati offerti dalla relazione ministeriale.
FIVET ANNO 2007
(RELAZIONE MINISTERIALE DEL 25 MARZO 2009)
Numero coppie trattate ( a fresco) 33.169
Numero coppie trattate (con scongelamento di embrioni od ovociti) 3.296
Numero cicli trattati ( a fresco) 40.026
Numero cicli trattati (con scongelamento di embrioni od ovociti) 3.703
Numero trasferimenti di embrioni (vedi tab. 4.19 Relaz. Minist.) 33.869
Numero embrioni trasferiti (vedi tab. 4.27) 77.001
Numero gravidanze (vedi tab. 4.27) 8.278
Numero Nati Vivi (vedi tab. 4.28) 6.800
Numero Parti (vedi tab. 4.29) 5.437
Dai dati sopra riportati risulta evidente che solo 6.800 dei 77.001 embrioni
trasferiti in utero ha avuto la possibilità di vedere la luce del sole, mentre 70.201
embrioni, cioè il 91,17% degli embrioni trasferiti in utero, è stato sacrificato
consapevolmente e volontariamente per poter ottenere la nascita dei 6.800 fratellini
sopravvissuti!
2006 2007
Numero coppie trattate 33.375 36.465
Numero embrioni trasferiti 68.830 77.001
Numero Nati Vivi 5.508 6.800
Numero Parti 4.384 5.437
Confrontando i risultati dell’anno 2007 con quelli dell’anno 2006, pur
registrando una piccola diminuzione nel numero medio degli embrioni trasferiti in
utero ( 2,29 in media: solo nel 49,1% sono stati trasferiti tre embrioni; mentre nel
2006 sono stati trasferiti in media 2,32 embrioni); un modesto aumento nella
percentuale dei nati vivi ( nel 2007 8,83% rispetto all’8% del 2006) ed un numero di
coppie superiore (14,91% rispetto al 13,13% del 2006) che hanno coronato il
desiderio di avere uno o più figli in braccio, il dato più drammatico e trascurato
quasi da tutti è il sempre crescente numero ( 63.322 nel 2006, 70.201 nel 2007!) di
embrioni immolati per raggiungere risultati così modesti, inaccettabili in qualsiasi
altro campo della moderna medicina!
Di recente l’istruzione Dignitas Personae ha richiamato l’attenzione su questa
inquietante e drammatica realtà (n.14): “ Il fatto che la fecondazione in vitro
comporti assai frequentemente l’eliminazione volontaria di embrioni è già stato
rilevato dall’Istruzione Donum vitae. Alcuni pensavano che ciò fosse dovuto a una
tecnica ancora parzialmente imperfetta. L’esperienza successiva ha dimostrato
invece che tutte le tecniche di fecondazione in vitro si svolgono di fatto come se
l’embrione umano fosse un semplice ammasso di cellule che vengono usate,
selezionate e scartate. È vero che circa un terzo delle donne che ricorrono alla
procreazione artificiale giunge ad avere un bambino. Occorre tuttavia rilevare che,
considerando il rapporto tra il numero totale di embrioni prodotti e di quelli
effettivamente nati, il numero di embrioni sacrificati è altissimo. Queste perdite
sono accettate dagli specialisti delle tecniche di fecondazione in vitro come prezzo da
pagare per ottenere risultati positivi. In realtà è assai preoccupante che la ricerca in
questo campo miri principalmente a ottenere migliori risultati in termini di
percentuale di bambini nati rispetto alle donne che iniziano il trattamento, ma non
sembra avere un effettivo interesse per il diritto alla vita di ogni singolo embrione.”,
ma da quanto ci è dato di leggere e di sentire sembra che pochissimi abbiano ancora
colto la crescente ed inaccettabile drammaticità della situazione .
Questa è stata la nostra segnalazione e sotto, il primo stralcio della relazione (accettata):
“…la presente relazione è redatta da Franciscans International (FI) sulla base delle preoccupazioni manifestate dai membri della Famiglia Francescana in materia di diritti umani in occasione della revisione periodica. L’Italia è uno Stato membro della Comunità europea, nonché del Consiglio d’Europa e uno dei principali firmatari delle Nazioni Unite sui diritti umani. Come tale si impegna a fornire un elevato standard di difesa dei diritti umani per coloro che rientrano nell’ambito della giurisdizione dello Stato. Le questioni sollevate nel presente documento sono le seguenti:
1. Il trattamento dei migranti.
2. Abusi sui detenuti.
3. I ritardi in materia di attuazione della giustizia.
4. Le preoccupazioni ambientali.
5. Fecondazione in vitro… “
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