Un progetto li ha uniti. Ed è il caso di dire “per sempre”. Chi sono, e che è successo? Per chi si fida dello Spirito Santo, nessuna meraviglia. Per chi ha bisogno di “mettere il dito”, è successo un fatto storico: il primo in Italia e, in Umbria, dopo una trentina d’anni dai primi tentativi di esperienze “interobbedienziali”.
Come è risaputo, per l’OFS, che è il terzo ordine voluto per i laici da San Francesco, dopo il primo dei frati e il secondo delle clarisse, non ci sono più realtà derivate dalle diverse famiglie dei frati. Le quali tuttora esistono. Ma l’impalcatura esistente solo in Italia per le diverse applicazioni del Vangelo, comincia a dare alcuni segnali di “miracolose innovazioni”. Ed è proprio nel nome del Serafico Padre, successivo al grande Capitolo delle Stuoie del 2009, che qualcosa s’è mosso nella famiglia francescana perché quell’evento – si disse – “ci riguarda tutti: non possiamo viverlo ognuno per conto proprio!”.
A distanza di qualche anno, proseguendo nel lavoro intrapreso profeticamente da Maria Blasucci Ciri, il nuovo ministro dell’ordine francescano dell’Umbria, Alberto Ridolfi, ha presieduto nel centro TAU di Capodacqua di Assisi l’ assemblea dei ministri delle fraternità regionali con la partecipazione di tutte le quattro realtà del primo ordine dei frati, che hanno parlato all’unisono della comune gestione del “Villaggio San Francesco” da trasformare in casa di accoglienza per famiglie in difficoltà. C’erano i quattro ministri provinciali delle rispettive province: fra Antonio Maria Tofanelli per i Cappuccini, fra Bruno Ottavi per i Minori, fra Sergio Dominici in rappresentanza di Alessio Maglione per il Tor (terzo ordine regolare), fra Franco Bonamano per i Conventuali.
Dunque, un unico progetto voluto da un’unica famiglia di francescani ordinati nel sacerdozio e laici impegnati nel secolo. Il Villaggio San Francesco è una grande struttura che sorge in Perugia, su un terreno offerto dalla famiglia Bernardini Ticchioni, “con il preciso scopo di utilizzarlo per un’opera caritativa a sfondo sociale”. La casa è adiacente al complesso che ospita gli uffici e i magazzini di “Frate Indovino”.
Seguirà nei prossimi mesi una seconda fase che i provinciali e i ministri illustreranno alle rispettive fraternità per giungere all’approvazione definitiva del progetto che sarà gestito dall’OFS e assistito spiritualmente dai frati. Possibilmente una famiglia ivi residente governerà il grande complesso che sarà aperto, come associazione ONLUS nell’atto costitutivo, a tutte le collaborazioni disponibili sul territorio per accogliere le persone in difficoltà, bisognose di un periodo di accoglienza.
Aristide Radicchi
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