La realtà francescana “secolare” è sempre più concretamente visibile nel mondo ecclesiale dell’Umbria. Una consistente prova è stata data domenica scorsa al Centro Tau di Capodacqua di Assisi, il cui salone delle conferenze era gremito di giovani della Gifra, con molti bambini, e di adulti dell’Ofs. La “giornata di fraternità” era stata organizzata dai rispettivi consigli regionali presieduti per l’Ofs da Alberto Ridolfi e per la Gifra da Letizia Cacciavillani. I due esponenti in una comunicazione congiunta avevano rilevato il bisogno di indire una tale manifestazione – in occasione della festività di Santa Elisabetta – “per far crescere sempre più questa comunione e questo senso di familiarità che possono far sbocciare tante nuove vocazioni e possono renderci testimoni nel mondo del Vangelo vissuto alla maniera di San Francesco d’Assisi”.
Dopo la preghiera delle Lodi guidata dal presidente della conferenza regionale degli Assistenti, fra Luigi Biscarini, vi è stata la catechesi di fra Marco Asselle, che in questo specifico periodo voluto dal Santo Padre, ha indotto l’assemblea a “interrogarsi sulla Fede”, tema questo che nel primo pomeriggio è stato tema di confronto tra i componenti dei numerosi gruppi organizzati da Gianna Sollitto, delegata regionale Ofs. “La fede – ha detto Asselle – è un’opera dell’intelletto e della volontà, sostenuta dalla grazia, che dice un Sì, consapevole e libero, a Dio che si rivela nella storia, in un determinato momento e determinate circostanze che decide Lui”. Quindi per S.Francesco aver fede significa “fare le opere di Gesù”, vivere come Lui ha vissuto: vergine, povero e obbediente. La povertà è legata alla speranza, all’amore del prossimo, alla vita spirituale, nella sobrietà della vita: scoprire cioè che io per vivere non ho bisogno di tante cose..
Asselle ha poi aggiunto che la verginità è legata all’amare, che significa “volere il bene dell’altro. Questo è l’amore gratuito, disinteressato: tutti vorremmo essere amati castamente (CAD in sanscrito vuol dire sacro). Si è casti perché si è tempio di Dio. Un cristiano può vivere la castità “diffondendo vita intorno a sé”. Infine l’obbedienza, il cui contrario è l’ignoranza di sé. Un cristiano vive l’obbedienza, prima di tutto obbedendo al ciclo della vita, coerentemente con gli impegni di studente, lavoratore, coniuge, figlio. Infine, Asselle ha concluso ricordando l’obbedienza alla Parola di Dio
La manifestazione si era aperta con i saluti del viceministro regionale Ideale Piantoni ed era proseguita con le testimonianze sulla fede vissuta, esposte da giovani e adulti, quali quelle di Chiara, Salvo, Sara, Luciana. In particolare ha molto colpito la testimonianza di Salvo Ruscìca che si accinge a farsi una famiglia con Daniela Esposto nella consapevolezza (San Paolo, Lettera agli Ebrei) che la fede nel Signore è veramente “fondamento delle cose che si sperano (il matrimonio) e prova di quelle che non si vedono (il lavoro)”.
Cinque frati delle diverse obbedienze e il diacono Marco hanno concluso la giornata celebrando l’eucaristia presieduta da fra Bodgan, con Remigio, Luigi, Francesco, Marco Asselle. Nel corso della liturgia la presidente Cacciavillani ha “ammesso” alla fraternità Gifra Simone Giannone e Ilaria Giannelli dell’Oasi di S. Antonio di Perugia
Aristide Radicchi
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